Quante tasse paga una Partita IVA in Italia?
Questa è una delle domande più frequenti che aziende e professionisti si pongono, sia in fase di apertura che nella gestione continuativa dell'attività. La tassazione dipende principalmente dal regime fiscale scelto. Esaminiamo le principali tasse previste e come si calcolano nei diversi regimi.
1. Regimi fiscali e contabili in Italia
Quando apri una Partita IVA, devi adottare un regime fiscale e contabile che stabilisce regole e procedure da seguire per adempiere agli obblighi fiscali e legali. I regimi attualmente in vigore sono tre:
- Regime ordinario
- Regime semplificato
- Regime forfettario
2. Tassazione per i diversi regimi fiscali
Regime Ordinario
Il regime ordinario si applica alle Partite IVA che superano determinati limiti di fatturato o che scelgono volontariamente questa opzione. Le principali tasse includono:
- IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche):
- Applicata a liberi professionisti e ditte individuali.
- È progressiva e varia in base agli scaglioni di reddito:Scaglioni di reddito (€)AliquotaImposta dovuta0 - 28.00023%23% sulla parte eccedente la no tax area28.001 - 50.00035%6.440€ + 35% sulla parte eccedente i 28.000€Oltre 50.00043%14.140€ + 43% sulla parte eccedente i 50.000€
- No Tax Area: redditi sotto i 5.500€ (lavoro autonomo) sono esenti.
- IRES (Imposta sul Reddito delle Società):
- Applicata alle società di capitali (S.r.l., S.p.A., etc.) al 24% del reddito imponibile.
- IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive):
- Non applicabile a persone fisiche (liberi professionisti e ditte individuali).
- Aliquota standard: 3,9% (può variare in base alla Regione).
- IVA (Imposta sul Valore Aggiunto):
- Deve essere applicata sulle fatture. Le aliquote sono:
- 4%: beni di prima necessità
- 10%: alimentari, turismo, edilizia
- 22%: beni e servizi ordinari
- Acquisti: 40.000€ + IVA 22% = 8.800€ (IVA a credito)
- Vendite: 2.000 capi a 80€ ciascuno → IVA 22% = 35.200€ (IVA a debito)
- Saldo IVA: 35.200€ - 8.800€ = 26.400€ da versare allo Stato.
- Deve essere applicata sulle fatture. Le aliquote sono:
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Regime Semplificato
Il regime semplificato è rivolto a ditte individuali e società di persone con ricavi inferiori a:
- 500.000€ per attività di vendita di beni;
- 400.000€ per prestazione di servizi.
Le tasse sono le stesse del regime ordinario (IRPEF, IRES, IRAP e IVA), ma:
- Reddito imponibile calcolato secondo il principio di cassa (entrate e uscite effettive).
Regime Forfettario
Il regime forfettario è una soluzione semplificata per chi ha ricavi fino a 85.000€ annui. Le principali caratteristiche:
- Imposta sostitutiva unica del 15% (5% per i primi 5 anni, se si rispettano specifici requisiti).
- Non si pagano: IRPEF, IRAP e addizionali regionali/comunali.
- Reddito imponibile calcolato applicando il coefficiente di redditività al totale dei ricavi.
Esempio di calcolo in regime forfettario:
- Codice ATECO (es. consulenza) → coefficiente 78%
- Ricavi totali: 50.000€
- Reddito imponibile: 50.000€ x 78% = 39.000€
- Imposta sostitutiva (15%): 39.000€ x 15% = 5.850€
3. Come scegliere il regime fiscale più adatto?
La scelta del regime dipende da:
- Fatturato previsto: se inferiore a 85.000€, il regime forfettario è spesso vantaggioso.
- Tipologia di attività: alcune professioni hanno coefficienti di redditività più favorevoli in forfettario.
- Costi sostenuti: se hai alti costi di gestione, il regime ordinario o semplificato permette di dedurli.
- Proiezione di crescita: per ricavi superiori, il regime ordinario diventa obbligatorio.
Regime Forfettario: Approfondimento
Il regime forfettario rappresenta una delle opzioni più vantaggiose per le Partite IVA con ricavi contenuti, grazie alla gestione semplificata e alla tassazione agevolata. Vediamo in dettaglio le sue caratteristiche principali:
1. Requisiti per accedere al regime forfettario
Per aderire al regime forfettario, è necessario rispettare i seguenti requisiti:
- Limite di ricavi/compensi: non superiori a 85.000€ nell'anno precedente.
- Spese per lavoro dipendente/collaboratori: non superiori a 20.000€ annui.
- Esclusione da regimi speciali IVA (es. agricoltura, editoria, vendita di tabacchi, ecc.).
- Residenza fiscale in Italia: l’attività deve essere svolta prevalentemente in territorio italiano.
Cause di esclusione dal regime forfettario:
- Essere soci di società di persone, associazioni professionali o imprese familiari.
- Detenere partecipazioni di controllo in società di capitali (S.r.l.) che svolgono attività simile alla propria.
- Superare 30.000€ di reddito lordo da lavoro dipendente o pensione, salvo la cessazione del rapporto di lavoro nell’anno precedente.
2. Tassazione nel regime forfettario
Il regime forfettario prevede:
- Imposta sostitutiva unica del 15%, che sostituisce IRPEF, addizionali regionali/comunali e IRAP.
- Aliquota ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività se si rispettano le seguenti condizioni:
- Non aver esercitato attività d’impresa/professione nei tre anni precedenti;
- L'attività sia nuova e non costituisca una mera prosecuzione di un'attività svolta precedentemente come dipendente/collaboratore;
- Si rispetti il limite di fatturato di 85.000€.
3. Calcolo del reddito imponibile
Per determinare il reddito imponibile si applica un coefficiente di redditività ai ricavi annui, stabilito in base al codice ATECO dell’attività svolta.
Ecco alcuni esempi di coefficienti:
Codice ATECO | Attività | Coefficiente di redditività |
---|---|---|
74.10.20 | Consulenza aziendale | 78% |
62.01.00 | Servizi informatici | 67% |
47.19.10 | Commercio al dettaglio | 40% |
70.22.09 | Consulenza direzionale e gestionale | 86% |
Esempio pratico:
Se sei un consulente aziendale (codice ATECO 74.10.20) e hai avuto ricavi di 50.000€, il calcolo sarà:
- Reddito imponibile: 50.000€ x 78% = 39.000€
- Imposta sostitutiva (15%): 39.000€ x 15% = 5.850€
4. Vantaggi del regime forfettario
- Semplificazione contabile:
- Esenzione dalla tenuta delle scritture contabili ordinarie.
- Non è obbligatoria la fatturazione elettronica per chi ha ricavi inferiori a 25.000€ (salvo obblighi specifici).
- Esclusione dall'IVA:
- Non si applica l’IVA in fattura, ma non è possibile detrarre l’IVA sugli acquisti.
- Nessuna ritenuta d’acconto:
- Sulle fatture non è applicata la ritenuta del 20% (contrassegnata da apposita dicitura).
- Aliquota agevolata per startup: al 5% per i primi 5 anni.
5. Svantaggi del regime forfettario
- Nessuna detrazione di spese: Non è possibile dedurre le spese sostenute, come avviene nel regime ordinario. Le spese sono già considerate nel coefficiente di redditività.
- Impossibilità di detrarre l’IVA sugli acquisti: L’IVA pagata non può essere recuperata.
- Limite di fatturato: Superando 85.000€ di ricavi, si passa automaticamente al regime ordinario dal 1° gennaio dell’anno successivo.
6. Adempimenti per il regime forfettario
- Emissione di fatture con la dicitura: “Operazione in franchigia da IVA ai sensi dell'art. 1, commi 54-89, L. 190/2014”.
- Versamento dell’imposta sostitutiva tramite modello F24:
- Acconto: 40% entro il 30 giugno e 60% entro il 30 novembre;
- Saldo: entro il 30 giugno dell'anno successivo.
- Dichiarazione dei redditi tramite modello Redditi PF.
7. A chi conviene il regime forfettario?
Il regime forfettario è particolarmente vantaggioso per:
- Nuove attività/startup: grazie all’aliquota ridotta del 5% per i primi 5 anni.
- Professionisti con basse spese operative: dove la mancata deducibilità delle spese non rappresenta uno svantaggio rilevante.
- Piccole attività commerciali o consulenziali: con ricavi inferiori a 85.000€ annui.
Tuttavia, per chi sostiene elevati costi o ha bisogno di detrarre l’IVA, potrebbe risultare più conveniente il regime ordinario.
4. Conclusioni
Sapere quante tasse paga una Partita IVA dipende da molteplici fattori, tra cui regime fiscale, forma giuridica e fatturato. La pianificazione fiscale è essenziale per ottimizzare i costi e massimizzare i benefici fiscali.
Per una valutazione approfondita e personalizzata della tua situazione fiscale, ti consigliamo di rivolgerti a un commercialista o a un consulente di fiducia.
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