Quando è necessario aprire la Partita IVA
L'apertura della Partita IVA è obbligatoria se si intende svolgere un'attività di impresa o di lavoro autonomo in modo abituale. Questo significa che se l'attività è sporadica o occasionale, non è necessario aprire la Partita IVA.
Capire la distinzione tra attività abituale e attività occasionale è fondamentale. Mentre l'attività abituale implica una regolarità e continuità, l'attività occasionale è caratterizzata da prestazioni saltuarie, non programmate e senza un'organizzazione professionale.
Criteri per determinare l’abitualità:
- Assenza di subordinazione: Un'attività occasionale non implica un rapporto di subordinazione o coordinamento con altre persone. Se ci fosse un coinvolgimento diretto di altre persone in modo strutturato, l'attività potrebbe configurarsi come lavoro dipendente.
- Svolgimento saltuario e non professionale: L’attività occasionale è priva di una struttura organizzativa e non è finalizzata a una regolarità professionale. La professionalità si manifesta quando un individuo compie atti coordinati e sistematici finalizzati a uno stesso scopo con continuità.
Non si considera l’importo degli incassi, ma piuttosto la ripetitività nel tempo delle prestazioni, che denota una certa regolarità.
In generale, per chi avvia un'attività imprenditoriale o professionale, la scelta iniziale più comune è quella del regime forfettario. Tuttavia, è sempre consigliabile valutare ogni singolo caso con un commercialista esperto.
Come aprire la Partita IVA
L'apertura della Partita IVA avviene presso l’Agenzia delle Entrate, presentando i modelli appropriati in base al regime fiscale scelto. È fondamentale farsi assistere da un dottore commercialista in questa fase, poiché errori nella compilazione del modulo potrebbero comportare l'adozione di un regime fiscale errato.
- Modello AA9/12: per ditte individuali e liberi professionisti.
- Modello AA7/10: per le società.
I modelli vengono utilizzati anche per la cessazione della Partita IVA. Durante l'apertura, sarà necessario selezionare il codice ATECO corrispondente all’attività e il regime fiscale da adottare: forfettario, semplificato o ordinario.
Oltre all'apertura della Partita IVA, altri adempimenti sono necessari, come la scelta della gestione previdenziale (INPS o casse professionali). Inoltre, per artigiani e commercianti, l’iscrizione alla Camera di Commercio o al Registro delle Imprese Artigiane è obbligatoria prima di avviare l’attività.
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Introduzione al regime forfettario
Il regime forfettario è una soluzione fiscale vantaggiosa per piccole imprese e liberi professionisti, che comporta numerosi benefici:
- Imposta sostitutiva: L’imposta sostitutiva è pari al 5% per le nuove attività nei primi 5 anni, e al 15% per le attività esistenti.
- Contributi previdenziali: Le imprese possono optare per il pagamento integrale dei contributi INPS o scegliere una riduzione.
- Semplificazione degli adempimenti: Il regime prevede minori obblighi contabili, riducendo il tempo e i costi di gestione fiscale.
Semplificazioni nel regime forfettario
Il regime forfettario offre vantaggi significativi anche per quanto riguarda gli adempimenti fiscali:
- IVA: I contribuenti forfettari non addebitano l'IVA sulle fatture e non possono detrarre l'IVA sugli acquisti. Non sono obbligati a liquidare l'imposta né a presentare la dichiarazione annuale IVA.
- Obblighi contabili ridotti: Non devono tenere registri contabili complessi (ma devono comunque conservare i documenti fiscali).
- Esclusione dagli studi di settore: Non sono soggetti agli studi di settore (ISA), né devono applicare ritenute alla fonte, pur dovendo indicare il codice fiscale dei soggetti a cui sono stati corrisposti compensi.
- Ritenute e tassazione: Non vengono applicate ritenute alla fonte sul reddito, grazie alla tassazione semplificata.
Requisiti per accedere al regime forfettario
Per poter beneficiare del regime forfettario, è necessario rispettare determinati requisiti:
- Reddito da lavoro dipendente: Non deve superare i 30.000 euro nell’anno precedente (eccetto se il contratto è cessato nel periodo).
- Assenza di partecipazioni: Non si deve essere soci di società di persone (SNC, SAS) o di SRL che esercitano la stessa attività.
- Residenza: Il contribuente deve essere residente in Italia, in uno stato dell’UE, o in uno dei paesi dell’Area Economica Europea (SEE), purché almeno il 75% del reddito venga prodotto in Italia.
Il regime forfettario cessa di essere valido a partire dall’anno successivo se vengono meno anche solo uno dei requisiti sopra indicati.
Limiti per il regime forfettario
egime forfettario è disponibile solo se vengono rispettati determinati limiti:
- Fatturato: Non deve superare 85.000 euro annui (questo limite deve essere proporzionato se l’attività non dura per l’intero anno).
- Reddito da lavoro dipendente: Non deve superare i 30.000 euro.
- Spese per collaboratori: Non devono superare i 20.000 euro annui.
Vantaggi e Svantaggi del regime forfettario
Vantaggi:
- Tassazione ridotta: L’imposta sostitutiva del 5% nei primi 5 anni rappresenta una notevole agevolazione fiscale rispetto al sistema ordinario.
- Bassi costi di gestione: Il regime forfettario riduce gli adempimenti fiscali e, di conseguenza, i costi legati alla gestione contabile.
- Semplicità: Il regime è pensato per semplificare la vita a liberi professionisti e piccole imprese.
Svantaggi:
- Limitazione delle detrazioni IVA: Non è possibile detrarre l'IVA sugli acquisti, il che potrebbe penalizzare chi ha costi di gestione elevati.
- Limiti sul fatturato: Il limite di 85.000 euro potrebbe non essere sufficiente per imprese in espansione o con costi elevati.
- Costi non deducibili dettagliatamente: I costi vengono calcolati in base a un coefficiente di redditività, non consentendo una deduzione analitica delle spese.
Perché si chiama regime forfettario?
Il nome "forfettario" deriva dal fatto che il reddito imponibile viene determinato “forfettariamente”, cioè applicando una percentuale sul fatturato in base al codice ATECO dell'attività. La parte restante dopo aver applicato questa percentuale è considerata il reddito imponibile.
Codice ATECO e reddito imponibile
Ogni Partita IVA deve essere associata a un codice ATECO, che identifica l’attività economica svolta. Ogni codice ATECO ha una "percentuale di redditività" specifica, che viene applicata al fatturato per determinare il reddito imponibile ai fini fiscali e previdenziali.
Contributi per ditte individuali e liberi professionisti
- Artigiani e commercianti: I contributi previdenziali per i titolari di Partita IVA in regime forfettario sono calcolati sul reddito (forfettario) con una aliquota del 24% o ridotto al 15,6% se si sceglie la riduzione del 65% dei contributi.
- Liberi professionisti: I professionisti iscritti ad albi pagano i contributi alle rispettive casse previdenziali private (ad esempio, INARCASSA per ingegneri, ENPAM per medici). Se non hanno una cassa previdenziale, versano alla Gestione Separata INPS.
Aliquota d’imposta nel regime forfettario
L’imposta sostitutiva è pari al 15% sul reddito imponibile. Nei primi 5 anni, per le nuove attività, l’aliquota è ridotta al 5%.
Prestazione occasionale e limiti
Per attività occasionali, vi è un limite di 5.000 euro annui e 30 giorni lavorativi per essere esonerati dai contributi,.
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